08/02/11

Adesione all’Appello di Concita De Gregorio sull’Unità: “se non ora quando”

… non c´è cambiamento, se non si parte dalla dignità e dalla libertà della donna....



In un momento in cui, in Germania, si discute con grande entusiasmo dell’eventuale introduzione di una quota femminile negli esecutivi aziendali delle grandi multinazionali tedesche, in un altro paese dell´Unione Europea si parla soltanto di donne divenute giocattolo dei potenti.

Come Circolo Culturale PD Pier Paolo Pasolini qui in Germania consideriamo fondamentali le tematiche del rispetto e della dignità delle donne.
Perché non c´è cambiamento, se non si parte dalla dignità e dalla libertà delle donne.

Pier Paolo Pasolini con occhi profetici analizzava la deriva che già si delineava negli anni ‘70:
La tv, è proprio qui che la donna è considerata a tutti gli effetti un essere inferiore: viene delegata a incarichi d'importanza minima, come per esempio informare dei programmi della giornata; ed è costretta a farlo in modo mostruoso, cioè con femminilità. Ne risulta una specie di puttana che lancia al pubblico sorrisi di imbarazzante complicità e fa laidi occhietti. Oppure viene adoperata ancillarmente come "valletta" (al "maschio" e affini). (dall'intervista di Dacia Maraini, «Ma la donna non è una "slot machine"» su «L’Espresso» del 22 ottobre 1972)

Pier Paolo Pasolini aveva capito in anticipo che la televisione stava strumentalizzando e mortificando il ruolo della donna in una società maschilista, dimostrando così un forte intuito rispetto ai condizionamenti che i mass-media avrebbero esercitato sulla società civile.

Dove siamo oggi, molti anni dopo le parole di Pasolini? Ci ritroviamo un paese dove la bellezza viene intesa come forma stereotipata, scialba e anonima; un paese dove giovani donne, quasi denudate, vengono continuamente presentate in TV in ruoli umilianti; un paese dove la pubblicità utilizza il corpo delle donne anche per promuovere uno yoghurt; un paese in cui una classe politica mette nelle proprie liste candidate donne, non per il merito, ma per la loro stereotipata avvenenza; un paese in cui giovani donne sognano di iniziare la carriera di valletta, per poi sposare un giorno un calciatore.

L´Italia non è fatta solo di questa donne, ma di tante donne che giorno per giorno, nel silenzio della quotidianità, da vere acrobate, riescono con impegno e fatica a conciliare lavoro e famiglia, sotto il peso di una società che pretende moltissimo da loro. Donne lavoratrici, donne madri, donne impegnate in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica. Sentiamo il bisogno di rivalutare l`indispensabile contributo che le donne hanno dato e danno alla società, all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre attenta all’edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

È inoltre urgente ottenere ovunque l'effettiva uguaglianza dei diritti della persona e una parità di salario rispetto a parità di lavoro, migliori tutele delle lavoratrici-madri, giuste progressioni nella carriera, piena uguaglianza fra i coniugi nel diritto di famiglia, il riconoscimento di tutto quanto è legato ai diritti e ai doveri del cittadino in un regime democratico.

Per tutti questi motivi, il Circolo Pier Paolo Pasolini di Mannheim aderisce pienamente all´Appello di Concita de Gregorio sull´Unità che chiede alle donne di alzare la voce e di dire „Ora basta“.

Maurizio Singh (Segretario del Circolo PD Pier Paolo Pasolini di Mannheim)

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